Di Andrea Manessi – TgTourism

Campania da scoprire, camminando: il Sentiero dell’Angelo. Secondo la tradizione, una notte, San Michele Arcangelo apparve in sogno ai Santi Antonino e Catello che vivevano da eremiti sul Monte Faito ordinando loro di costruire una Cappella in suo onore sulla cima più alta dei Lattari, il Monte Sant’Angelo, denominato per la sua forma, Molare.

 

Prima di povero legno, poi grazie alle donazioni del popolo e dei Vescovi, il piccolo luogo di culto si trasformò in un ricco tempio tra i più importanti d’Europa e vide, nel 1558, il miracolo della sudorazione della manna della statua dell’Arcangelo.

Dal 1862 visse un periodo di declino e, con il passare del tempo la Chiesa venne abbandonata mentre la statua del Santo trasferita nella Concatettrale di Castellammare di Stabia. Nel 1937 iniziò, però, in un luogo diverso la costruzione del nuovo edificio con i mattoni portati a piedi dai devoti, quale segno di ringraziamento.

Il sentiero ha inizio alla salita Quisisana che si diparte dalla strada Panoramica di Castellammare di Stabia (SS145) e prosegue in direzione delle Fontane del Re, all’interno del bosco di Quisisana. Si continua su stradina pedonale passando al bivio su un ponte che conduce alla Guglia Castellano, e poco oltre si prende il sentiero in salita sulla dx.

Il percorso sale sino ad incontrare il piccolo sito di arrampicata a q.410, il Pizzo delle Monache e incrocia la rotabile che sale da Quisisana al Faito a quota 645. Continuando la salita, il sentiero si fa a tratti meno evidente causa folta vegetazione, passa per la sorgente dell’Acqua dei Porci, arrivando sulla cresta del M.Faito a q.1110.

Prosegue sulla linea di cresta e, prima della salita per il Santuario di S.Michele, ridiscende continuando sull’evidente viale che segue l’acquedotto, sino ad imboccare la via Nuova Monte Faito. Ad un tornante poco oltre lascia la strada per dirigersi verso uno spiazzo pietroso utilizzato come parcheggio e base di partenza per il Molare. Si imbocca il sentiero dapprima in discesa, oltrepassando la sorgente delle Scorchie e successivamente in progressiva salita, dove si sovrappone al 300 passando per l’Acqua Santa. Al bivio del sentiero 300 tra Molare e Conocchia, il nostro sentiero lascia l’Alta via per dirigersi verso la base del M. S.Michele (Molare), la cima più alta dei M.Lattari. Dal pianoro alla base del Molare sul versante Sud, si prosegue per un sentierino che si inerpica impervio (attenzione ad un gradino esposto all’inizio) sino alla cima.

Fonte: http://incampania.com